VITAMINA D e PCOS

(Articolo redatto e pubblicato da Michela Tomelini – 15 apr 2020)

Un articolo recentemente pubblicato (“Effect of vitamin D supplementation on polycystic ovary syndrome: A meta-analysis”, Miao CY, Zhang Q, Exp Ther Med. Febbraio 2020) ha confermato quanto già alcuni studi precedenti avevano dimostrato: che le donne affette da PCOS 1 (Polycystic Ovary Syndrome) hanno livelli di vitamina D2 nel sangue inferiori rispetto alle coetanee sane e che i bassi livelli di questa vitamina sono associati ai sintomi e ai segni3 riscontrati in questa sindrome (vedi box).

L’analisi di tale lavoro riguarda un totale di 11 studi selezionati sulla base di severi criteri e comprende 483 pazienti affette da PCOS. I risultati si possono riassumere come segue. Le donne che hanno ricevuto un supplemento di vitamina D presentano livelli di alcuni markers endocrino-metabolici della sindrome come Testosterone totale, insulino-resistenza4, colesterolo totale e colesterolo LDL significativamente inferiori rispetto alle donne con livelli di vitamina D più bassi.

E’ evidente quindi che il ruolo della vitamina D è rilevante anche sul piano metabolico in altre condizioni oltre alla prevenzione dell’osteoporosi, come ormai universalmente riconosciuto. La vitamina D infatti, come dimostrato da questi studi, riduce la sintesi e il rilascio dell’insulina nel circolo sanguigno e ne favorisce il legame con i suoi recettori cellulari. Di conseguenza, adeguati livelli di vitamina D sembrano essere associati ad un minor rischio di sviluppare insulino-resistenza, condizione importante nella patogenesi di alcune espressioni della PCOS nonché del diabete tipo 2.

Questo studio ha sicuramente alcuni limiti, come l’esiguità del numero dei soggetti analizzati, la breve durata del periodo di osservazione e la mancanza di un chiaro dosaggio dell’integrazione con la vitamina D. Conferma però le conoscenze fino ad ora dimostrate e apre certamente nuovi ambiti di approfondimenti ed applicazioni cliniche.

  1. PCOS (Polycystic Ovary Syndrome): sindrome che colpisce circa 1 donna giovane adulta su 10, conseguenza di alterazioni ormonali e metaboliche.
  2. Vitamina D: è un ormone che ha diverse funzioni, tra cui quella di favorire l’assorbimento intestinale di alcuni minerali, come il calcio, il magnesio e il fosforo. Nell’uomo la principale sorgente di vitamina D proviene dalla pelle a partire dalla trasformazione del colesterolo, attraverso una reazione chimica che dipende dall’esposizione alla luce solare. Ma può essere anche assunta con la dieta e con gli integratori, ma solo pochi alimenti possono essere considerati buone fonti di vitamina D (soprattutto pesce, fegato e tuorlo d’uovo).
  3. Sintomi e segni della PCOS: irregolarità mestruali, cicli anovulatori, infertilità, eccesso di ormoni maschili (tra cui il principale è il Testosterone totale), in presenza talvolta di ovaie di dimensioni aumentate e ricche di follicoli immaturi. Tale sindrome si associa spesso anche ad un quadro di obesità, di dislipidemia (aumento dei livelli di colesterolo e di trigliceridi nel sangue), di diabete mellito.
  4. Insulino-resistenza: è una condizione comune alle donne affette da PCOS ed indica una ridotta sensibilità dei diversi tessuti all’insulina che, in condizioni normali, ha il ruolo di favorire l’ingresso del glucosio (zucchero) nelle cellule; l’insulino-resistenza causa a sua volta l’aumento dei livelli di glicemia (glucosio nel sangue) e favorisce così l’insorgere del diabete mellito. Ma tale condizione sembra giocare anche un ruolo fondamentale nell’aumentare i valori degli ormoni maschili e quindi di rappresentare anche una delle cause della PCOS.
 

Michela Tomelini 15 Aprile 2020

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Michela Tomelini 15 Aprile 2020

  1. PCOS (Polycystic Ovary Syndrome): sndrome che colpisce circa 1 donna giovane adulta su 10, conseguenza di alterazioni ormonali e metaboliche.
  2. Vitamina D: è un ormone che ha diverse funzioni, tra cui quella di favorire l’assorbimento intestinale di alcuni minerali, come il calcio, il magnesio e il fosforo. Nell’uomo la principale sorgente di vitamina D proviene dalla pelle a partire dalla trasformazione del colesterolo, attraverso una reazione chimica che dipende dall’esposizione alla luce solare. Ma può essere anche assunta con la dieta e con gli integratori, ma solo pochi alimenti possono essere considerati buone fonti di vitamina D (soprattutto pesce, fegato e tuorlo d’uovo).
  3. Sintomi e segni della PCOS: irregolarità mestruali, cicli anovulatori, infertilità, eccesso di ormoni maschili (tra cui il principale è il Testosterone totale), in presenza talvolta di ovaie di dimensioni aumentate e ricche di follicoli immaturi. Tale sindrome si associa spesso anche ad un quadro di obesità, di dislipidemia (aumento dei livelli di colesterolo e di trigliceridi nel sangue), di diabete mellito.
  4. Insulino-resistenza: è una condizione comune alle donne affette da PCOS ed indica una ridotta sensibilità dei diversi tessuti all’insulina che, in condizioni normali, ha il ruolo di favorire l’ingresso del glucosio (zucchero) nelle cellule; l’insulino-resistenza causa a sua volta l’aumento dei livelli di glicemia (glucosio nel sangue) e favorisce così l’insorgere del diabete mellito. Ma tale condizione sembra giocare anche un ruolo fondamentale nell’aumentare i valori degli ormoni maschili e quindi di rappresentare anche una delle cause della PCOS.