I NUOVI FARMACI PER IL DIABETE

(Articolo redatto e pubblicato da Michela Tomelini – 31 gennaio 2022)
 
 
Andando avanti con l’età una consistente parte della popolazione, nei nostri Paesi occidentali, risulta affetta da diabete mellito, che va trattato con un riequilibrio della alimentazione e farmaci.
Negli ultimi anni si sono resi disponibili nuovi farmaci non più solo finalizzati alla riduzione della glicemia, ma anche al controllo di altri aspetti patologici.
Spesso infatti il diabete non si manifesta come malattia isolata, ma è accompagnato da altre condizioni, quali l’eccesso di peso, l’ipertensione, le cardiopatie che a loro volta peggiorano l’andamento del diabete stesso, instaurando un circolo vizioso.
Se qualche anno fa la maggior parte dei farmaci per il diabete agiva sul pancreas “spremendo” le sue cellule per produrre insulina fino al suo esaurimento (l’insulina ha l’effetto di abbassare la glicemia), negli ultimi decenni i nuovi farmaci si sono dimostrati in grado di proteggere le cellule del pancreas (fino addirittura a farle ricrescere!) ed agiscono anche su altri organi e sistemi, potenziando le loro funzioni al fine di ottenere un migliore controllo del diabete nel lungo termine.
La prima classe di farmaci usciti in commercio alla fine degli anni ‘90 agisce potenziando l’effetto antidiabetico di alcuni ormoni – prodotti normalmente dal nostro intestino dopo i pasti – che regolano il livello degli zuccheri nel sangue. Alcuni di questi farmaci necessitano di essere iniettati sottocute ma, diversamente dall’insulina, non provocano mai ipoglicemia (=eccessiva riduzione degli zuccheri nel sangue) e possono essere somministrati anche solo una volta alla settimana. Oltre ad essere sicuri e ben tollerati, hanno un ottimo effetto sul calo ponderale, pertanto vengono utilizzati anche a scopo dimagrante.
L’altra classe di farmaci di “nuova generazione” agisce invece sui reni, stimolandoli ad eliminare attraverso le urine lo zucchero in eccesso presente nel sangue. Oltre ad essere efficaci nel ridurre la glicemia, migliorano anche il grado di scompenso cardiaco grazie alla loro capacità di espellere, insieme agli zuccheri, anche i liquidi corporei in eccesso nell’organismo.
Questi sono solo alcuni degli esempi che dimostrano quanto la ricerca sul diabete sia attiva e vada sempre più affinandosi per poter fornire nuove strategie “personalizzate” sulla base delle caratteristiche individuali, al fine di garantire una migliore qualità e aspettativa di vita a una buona parte di popolazione che manifesta il diabete nell’avanzare degli anni.
 
Dott.ssa Michela Tomelini
Specialista in Endocrinologia e Malattie del Metabolismo. PhD in Fisiopatologia Medica.
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